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CLIMA ● 1 - Tutti pazzi per il clima

Clima - Tutti pazzi per il clima -
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Ti è mai capitato di sentire una persona anziana lamentare il fatto che non ci siano più le mezze stagioni? Che cosa significa questa frase? Di certo chi l’ha pronunciata non si riferiva alle previsioni meteorologiche di quella particolare giornata, ma stava piuttosto alludendo al clima, ovvero a quell’insieme di condizioni atmosferiche, come la temperatura, la pioggia e i venti, che, in modo piuttosto regolare durante un periodo prolungato di tempo, in genere di almeno 30 anni, stagione dopo stagione, si riscontrano in un determinato luogo. In Italia, per esempio, dove il clima è temperato, di solito fa relativamente freddo in inverno, piuttosto caldo in estate e piove molto in primavera e in autunno.

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I forzieri del tempo

La Terra ha circa cinque miliardi di anni ed è quindi evidentemente impossibile conoscerne l’intera storia climatica, dalla sua formazione fino ad arrivare ai giorni nostri. Se tuttavia le rilevazioni dei parametri atmosferici sull’intero Pianeta, fatte attraverso l’utilizzo di strumenti di misura, non hanno più di due secoli di vita, esistono una serie di indicatori naturali che ci permettono di avere preziose informazioni sul clima terrestre durante le diverse ere geologiche. Ti sarà difficile immaginare il deserto del Sahara ricoperto da vaste praterie o il Polo Nord senza la sua calotta di ghiaccio, ma è proprio questo che ci riferiscono i fossili animali e vegetali ritrovati nei depositi di rocce sedimentarie. Anche gli anelli dei tronchi degli alberi, gli spessi strati di ghiaccio che ricoprono l’Antartide o i sedimenti accumulatisi nei secoli sui fondali dei laghi contengono al loro interno importanti informazioni sul clima che era presente sulla Terra quando si sono formati e possono essere utilizzati dagli studiosi per ricostruirlo. Come dei veri e propri forzieri, una volta aperti e analizzati, possono rivelare preziosi segreti sulle condizioni atmosferiche del passato.

Un clima... camaleontico!

Tutte le informazioni di cui disponiamo ci dicono che, in realtà, nel corso della storia della Terra il clima è sempre cambiato; prova ne è il susseguirsi, durante le ere geologiche, di fasi glaciali, nelle quali i ghiacciai arrivarono a ricoprire ampie porzioni del Pianeta, determinando anche la scomparsa di specie preistoriche, come i dinosauri, mentre durante le seconde lo scioglimento dei ghiacci permise alla vita di riesplodere sulla Terra. Ciò significa, quindi, che il cambiamento climatico, di cui spesso senti parlare è, entro certi limiti, un fenomeno assolutamente naturale.

Benchè non si conoscano ancora tutte le cause dei cambiamenti climatici, i momenti in cui nella storia sono avvenuti quelli più importanti coincidono quasi perfettamente con la variazione di alcuni fattori astronomici, in particolare legati all’asse di rotazione terrestre e alla traiettoria con cui la Terra gira intorno al Sole. Ciò ha portato gli studiosi a concludere che debbano essere proprio questi fattori astronomici a determinare i più significativi cambiamenti del clima del nostro Pianeta.

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La febbre dell’atmosfera

Nel corso della sua storia, la Terra ha sperimentato anche lunghi periodi di forte riscaldamento. Tuttavia, la velocità con cui, nel corso degli ultimi secoli, la temperatura del nostro Pianeta sta aumentando, preoccupa molto la quasi totalità degli scienziati, non essendo riconducibile a nessuno dei fattori astronomici naturali che hanno regolato i grandi cambiamenti del clima nel passato: se questi ultimi sono avvenuti infatti in centinaia di migliaia di anni, le variazioni del clima a cui stiamo assistendo si stanno verificando invece nell’arco di poco più di un secolo, cioè in maniera enormemente più rapida! La causa di questo velocissimo aumento della temperatura del Pianeta deve quindi essere cercata altrove...

Anche se quasi tutte le attività umane contribuiscono ad aumentare la quantità di anidride carbonica in atmosfera, è probabilmente il consumo di energia il principale colpevole. Che si tratti di produrre elettricità, di far funzionare le fabbriche, di mettere in moto le auto o gli aerei, ancora oggi si impiegano infatti soprattutto combustibili fossili come petrolio e carbone che, bruciando, liberano nell’aria grandi quantità di anidride carbonica. Ma non è solo attraverso i processi industriali che l’uomo continua a immettere in atmosfera grandi quantità di carbonio: le massicce attività agricole e di allevamento, per esempio, producono abbondanti quantità di metano, un altro gas serra contenente carbonio.

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Carbonio ardente

A preoccupare di più non è tanto il fatto che la temperatura della Terra stia aumentando, quanto piuttosto la velocità con cui questo cambiamento si sta manifestando: se dovesse mantenersi tale anche nel prossimo futuro, potrebbe infatti portare nel giro di beve tempo a delle gravi conseguenze per il nostro Pianeta, di cui parleremo tra poco. Ma quando è cominciata questa folle corsa in salita della temperatura? L’inizio si può collocare più o meno in corrispondenza della rivoluzione industriale, ovvero all’incirca 250 anni fa, quando l’uomo, in particolare con l'invenzione delle macchine, iniziò ad immettere in atmosfera grandi quantità di gas, soprattutto anidride carbonica, responsabili di un aumento dell’effetto serra naturale e dunque, indirettamente, di un aumento della temperatura.

La distruzione delle grandi foreste, serbatoi naturali di anidride carbonica e vero e proprio toccasana per l’atmosfera, è poi un altro fenomeno che contribuisce ad aggravare ulteriormente la situazione.

Se per milioni di anni la quantità di gas serra in atmosfera non si era quasi modificata, da poco più di due secoli il suo livello sta aumentando, di pari passo con l’aumento della temperatura terrestre.

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